Kokuribaba (古庫裏婆) è uno yōkai, creature del folklore nipponico protagonista di alcune leggende.
La figura di questa creatura è riconducibile ad una donna di età avanzata che si manifesta nelle ore notturne nelle cucine dei templi per rubare le offerte donante dai Danka (erano le famiglie facoltose che sostenevano economicamente i templi, mentre dal Edo-jidai fu reso obbligatorio per tutti) e per profanare i corpi dei defunti strappandogli i capelli e la pelle per farne degli abiti, cibandosi poi del resto del corpo e attaccando anche ignari viandanti di passaggio.
In un passato molto remoto le donne molto anziane che avevano un comportamento bizzarro venivano chiamate poco elegantemente da alcune persone Kokuribaba.
Una leggenda narra che durante Heian-jidai (794-1185) nella Yamashiro-no-kuni (l’attuale Kyōto-fu) una creatura risiedeva di nascosto nella cucina di un tempio dove rubava il riso e le offerte donante dai Danka, profanando i corpi dei defunti. Un giorno un biku che si era perso tra le montagne bussò alla porta di un tempio dove fu accolto da un’anziana donna, appena aperta la porta la donna confesso al monaco di essere una peccatrice perchè profanava i corpi dei defunti cibandosi delle loro carni e non era in grado di smettere e per questo non poteva raggiungere il 「nehan」 (indicato con il termine sanscrito di nirvāna).
Intimorito da quelle parole e dal suo aspetto il monaco chiese se fosse lei la famosa Kokuribaba di cui si parlava tanto, fu così che la donna rispose affermativamente, il monaco che era già entrato fu poi ucciso dalla creatura.
Questo yōkai fu rappresentato dall’artista di ukiyo-e Toriyama Sekien nella sua opera: 「Konjaku Hyakki Shūi」(今昔百鬼拾遺》Supplemento ai cento demoni del presente e del passato) terzo testo pubblicato nel 1781 suddiviso in tre volumi: Kumo (雲》nuvola) Kiri (霧》nebbia) e infine Ame (雨》pioggia).